L'urlo
La notizia arrivò dalla radio
nelle prime ore del mattino
d'un caldo luglio
del cinquantasei.
Un urlo senza fine
si levò dal balconcino
dall'altro lato del cortile.
L'urlo di donna Emma
attraversò il cielo
fino all'Oceano lontano
gonfio d'angoscia
di sapere quale sorte
seguisse
al proprio figlio
che era cameriere
a bordo dell'Andrea Doria,
in agonìa nel mare
tante volte
attraversato con orgoglio.
L'urlo di donna Emma
accompagnò la nave
negli abissi,
come l'urlo di Munch
tracciò di sangue il rosso
del tramonto.
La poveretta trovò pace
solo al tramonto
nel tardo pomeriggio
quando fu certo
che il suo ragazzo
era arrivato sano e salvo
nella città di New York
si era ben distinto
nell'aiutare tanti passeggeri
più sfortunati di lui
da meritarsi certo
qualche encomio
appena di ritorno
da quel fatale viaggio.
Composta venerdì 24 maggio 2013
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