L'ultima chiosa
Nel'ancor
giovane autunno
che mostra le foglie ingiallite
Smorzando i lievi colori, ai tanti
sogni ancor vivi
Distante dal mondo che gira, ove
gl'affetti più cari, pare abbiano messo le ali
perché è meglio ignorare, le stesse
radici, seccate
Nella riserva dei cuori, dal destino recisi, scorgo l'amaro
sapore, di quella vita fuggita, tra quelle spesse
pareti, nel'echeggiato lamento, che più
forte, del vento s'udiva
Mentre del tempo l'andare, senza guardare
negl'occhi, senza sfiorare l'amore, quasi
senza rumore, getta al vento le ore
Nel suo più lento, inconsistente
fuggire
Quasi come una fiaba, già troppe
volte ascoltata, nel'ultima
chiosa, finire.
Composta lunedì 10 novembre 2008
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