La Libertà
Amico mio, t'invidio veramente,
io osservo il tuo incedere impettito
di gabbiano che va liberamente,
verso il mare che non l'ha mai tradito.
Non ti curi di quanto ci tormenta:
noi prigionieri senza via d'uscita
d'un malessere che oggi ci spaventa
e condiziona ogni attimo la vita.
Non per te, che nel tuo peregrinare
in ogni tempo non sei mai da solo;
anche il cielo ti vuol assecondare
mentre ti accoglie quando prendi il volo.
Di lassù, dove tu non hai rivali,
solo il vento contrasta la tua rotta,
ma sei libero di batter le ali
anche quando nell'aria ti sballotta.
Vorrei seguirti per volar sul mondo
dove il mare non segna la frontiera;
son disposto a morir ogni secondo
purché la Libertà non sia chimera.
Composta sabato 8 giugno 2013
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