Ricordo
Era la sera della festa del santo,
m'ero stancato la tua bocca a baciare
e su quella piccola bocca avevo pianto
le impensate mie lacrime più rare.
Movevano nere nuvole il loro manto
lacero, sul bagliore crepuscolare
di primavera l'aere tutto quanto
echeggiava di reduci fanfare.
E il brulicar di gente, e un repentino
odore di terra smossa con la brezza,
tra case alte accigliate, da un giardino,
mi parvero, tra il bruciar delle mie care
mani, una mia nuova giovinezza
accompagnare di un sorriso grave.
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