È tardi
È tardi,
quasi già sera
mentre passeggio il meriggio
Seguito dai passi dal'ombra, allungata
al suolo distesa, nel suo
confuso sapore
È tardi, prolungato il rintocco del'ore
l'orizzonte d'un giorno d'azzurro vissuto
disperde tra nebbie colori
È tardi, quando il bussar della sera, rivela al'udito premura
Nelle grevi suture, nei solchi divelti del cuore ferito
testardo l'amore, ancora respira
È tardi, mentre il cupo di notte più scura, al'occhio
smarrito, nel tempo d'allora
non desta alcuna paura
Mentre la vecchia panchina, d'amore finiti solcata
mostra, resti d'istanti voraci, carezze
proibite rubate
È tardi, ma è presto, nel tempo che resta
nei diversi trascorsi spezzati
di coppia
Attender da solo
la notte.
Composta sabato 6 luglio 2013
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