Hic et nunc
Viva,
sono la luce dietro il buio
di due palpebre chiuse,
bianca, pulita e leggera essenza.
Fruscìo morbido e delicato,
sulla mia testa il cielo filtra
tra il verde delle foglie del fico,
vibranti come dervisci danzanti
nel fluido della musica del creato,
che questa terra e questa gente
chiamano vento.
Muta,
la bocca audace
traduttrice
di pensieri ardenti e taglienti
ora tace.
Sotto questa fronda
l'anima s'inonda,
l'intero universo
in un esile stelo canta.
Tutto è sentire,
pienezza intrisa di pace,
mentre il ricordo del dolore
è un'intuizione ormai fugace.
Anniento quei pensieri,
respiro forte la vita.
Il tempo è inconsistente
ora che abbraccio l'infinito
in un solo istante.
Si schiude la coscienza,
nella mente adesso nuda
e libera in dissolvenza.
Appartengo finalmente
alla gioia dell'esistenza.
Composta mercoledì 31 luglio 2013
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