il futuro raccontato cantando
Ha nella tasca due occhi di pantera
portafortuna vinti al non so cosa.
Gira per strada con i veli colorati,
canta il futuro a chi la guarda fissa.
Ruba il perduto lasciato in giro
da chi è smarrito
ed ha smarrito.
Consuma ogni giorno lo stesso pasto,
pane di carta che esce dal forno malato,
spezzato caldo ed alzato al cielo,
comunione pagana
senza cerimonie
per ingraziarsi i suoi dei consiglieri.
E dopo il pane lo stesso rito
tiepido vino
in coppa grande,
bevuto da sola
nel giardino degli adulti.
E lì
seduta aspetta la sera
statua di veli
sulla panchina di marmo,
la sola maga che non è lì per caso.
Composta mercoledì 28 agosto 2013
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