Preghiera di un carcerato
Solo, guardo le mura che m'assediano,
buio che ancora trafiggo con gli occhi.
La mia mente allontana il nero della vita
e prego Dio, chiunque e dovunque sia,
di mantenermi lucido, acceso e attento
ai cambiamenti che pur vedo e sopporto;
di sfruttare questo stato per
creare il futuro che certo avrò,
anche in vetusta età, anche per poco, avrò!
Piango per gli altri che chinati ormai sono
al triste fato, dal quale non escono.
Muto mi associo al Dio che m'ascolta;
la sua forza mi sottrae al ghigno degli eventi
che non mi vedranno dal dolor gridare.
Con Lui riscatterò il mio spirito
e rivedrò il mio corpo esultare,
per aggiungere forza al futuro che vedo
al di là del ferro che mi divide dal Sole,
giacché ho preservato la mia mente
dal logorìo di un luogo di dolore e di lacrime,
rimanendo il nocchiero del mio destino,
e della mia serena anima.
Composta sabato 31 agosto 2013
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