Contrasto
Tornano le notti tiepide di aprile,
o amore, e nuovamente la luna
batte sul mio vaso di viole soavemente
e su le irte siepi fiorite
di rovo e biancospino.
Lievi si dischiudono intanto,
come rose tra spine, i nostri
sogni d'amore,
così come vedremo
fiorire la felicità
in una forse imminente primavera.
Si, nuovamente la luna
si riflette nei torbidi miei occhi,
si specchia nei pantani,
e inutilmente
vuoi strappare la gramigna dal mio cuore
con le tue piccole mani.
Ma se l'arido stelo dell'ortica
che nasce fra le crepe della pietra
tu vedi fiorire a primavera,
anche la serpe
si scioglie a lente spire dal letargo;
e il mio cuore si gonfia come un rospo,
perché l'innocenza è perduta
e il bene non è
che l'assenza del male.
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