Con la testa flessa sulla mia spalla tesa
scandisti a singhiozzo di risa amare
cercando tra le dita i palpiti
nella conta di un crogiolo
e affidasti al silenzio il tuo tormento
di quelle volte tra le folle altalenanti
malsane e svelte come serpi, noi due fermi
sospesi al cappio di due alme bianche.
dannati e rei tra le occhiate bordate
di sferze e il mormorio di un geco.
Noi due fermi.
amanti irriverenti
croci affrante su bocche fetide
nell'imbratto di un indecente festone
e un coro d'ombre in tondo.
Fermi.
Disteso e flesso affidasti ogni tuo respiro al mio petto.
"Un giorno ti porterò via, nel mio giardino inverso, a testa
in giù"
Composta mercoledì 16 ottobre 2013
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