Ispirazione
Soave e gentil donzella
dolce musa, fra le fate la più bella!
Accarezzi con gli occhi tuoi leggiadri
l'anima mia per farne arte e magia.
Dio creò il cielo e tutto lo firmamento
io con te ogn'or invento.
Ti amo musa bella perché candida e,
conoscer non hai passione mia.
Comprender non poi cosa mi rappresenti e
ti soffermi a sorridermi dolcemente!
Sonetti e versi per te compongo
e in paradiso ti ripongo.
Tal Alighieri cosi dicesti a Beatrice
Madonna di Firenze
senza curarti di decantar beltà
d'ogni giovinetta.
Non conoscesti le grazie di Silvia.
Musa di Giacomo il poeta.
Né di Lesbia per cui
tal Catullo provò passione inquieta.
Solitario fu il suo passero in un sabato
di villaggio mentre
di Catullo fu delizia di fanciulla
compagnia nella malinconia.
Non conoscesti altri vaghi se no mirar chi per te
scese con sua grazia dove a tutti piace andare.
Tre donne in questo mondo sembran pari,
ma qual ti sembra meritar l'alloro?
Anch'io dal canto mio ad una musa
ispirarmi provo:
Non è l'amato mio!
Ma tutto ciò che ha creato Dio.
Da grazia e da beltade mi lascio affascinare
da occhi che intrigano, virtude e portamento
o da melanconia per un passero che
di sabato ho visto volar via.
Composta lunedì 14 ottobre 2013
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