Scritta da: A. Cora

Gioni sfumati

Famelico
dei giorni sfumati
che mai hanno chiesto
condono

Continuo me stesso a cercare
nel'essenza più vera d'un uomo, che
nei tratti d'una vita
sottile

Più volte se stesso ha smarrito
Vago pianure colline, le strade che mostrano il mare
ove senza calzari, orme vaghe affilate, tra sabbia
solcata ho lasciato

Nel tratto più ardito di vita, finché me stesso
ritrovo, in attesa d'un
semplice volo

Senza il mio nome chiamato, senza un
messaggio arrivato

Solo, un confuso deserto di sabbia
il breve cammino da
fare

Come uno scritto lasciato, sul
bianco d'un muro
sbiadito

Forse non sono mai
nato, forse mai
esistito.
Composta lunedì 10 dicembre 2012

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