Solitudine
Pini innevati e strette strade di montagna.
Scuri aperti, chiusi i vetri appannati mentre
l'odore del legno brucia in vecchi camini
di case di pietra.
Corre il cane giù per la via
dove il mio passo rallenta e si ferma.
Rotto è il silenzio dai tasti di un piano
soave melodia che attraversa i monti ed è festa.
Torri grandi, finestre ampie, chiuse.
Freddo che penetra fin dentro le ossa
e vie di festoni vestite:
la città.
Fermi i cani nei viali di spogli ontani
grigi volti veloci vanno in case bianche di nebbia
dove lo smog dalla porta entra.
Il mio passo accelera.
Canti e pranzi di famiglie vicino a pini
di palle agghindati.
Gorgheggi di bimbi e di tate,
Natale.
Composta lunedì 21 ottobre 2013
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