Dono segreto, la libertà
Busso al tuo cuore sopito e sorrido con sguardi di lame lucenti!
Non conosco il tuo volto ma il tuo odio che
cola fino in basso dove è cieco il tuo sapere.
Brilla l'opera pia maledetta!
Vuoto è il calice sbattuto a terra.
Perché urli dove è sordo il mio sentire?
Voltati ed eremo vai, senza virtù e senza gloria!
Ragazzo: Che tu dici o padre a chi ti rivolgi?
Non parlo a te degli empi, ma saggia beato
l'arguzia mia perché tu possa, un giorno, ascoltare
canto di vergini e menestrelli.
Che il tuo orecchio non oda mai ciò
che a me è dato udire
e guardar ciò che io rinnego e copro con la mia nobile mano.
Coperti sono gli occhi miei ma altro non oso fare.
Ogn'or maledico l'istante che conobbi le mie catene.
Ragazzo: A che brami allor, perdona il mio voler sapere!
Scellerato taci, non siamo soli ma sprovveduti.
Ragazzo a bassa voce con la mano arcuata intorno alla bocca:
Avvicino l'orecchio e ti ascolto.
Padre a bassa voce: Libertà figliol, libertà!
Ragazzo con voce più alta: Un dono!
Già così io sogno e in grande viaggio.
Libero ero prima di cotal passaggio.
Amavo giovin fanciulla e frutta matura gustavo beato.
Ragazzo: Ora son stenti o padre e sacrifici che pesano in cuor.
Vorrei conoscer anch'io il tuo bramar desio.
Solerte e fiducioso mi alzerò di nuovo.
Un tempo figliol, vedevo negli occhi miei le stelle di un grande
firmamento. Il viso mio, di rosse gote era vestito e di alamari e
specchi addobbavo il mio nido.
Gioiosi giorni conobbi e a te sorrisi, figlio.
Ragazzo: Padre di me racconta che sono ora?
Dov'è mia madre e la sua storia?
Dov'è quel volto di madonna che mi guardò la prima volta.
Figlio mio, è qui il difetto, non oso risponder per non turbar
Il tuo giovane intelletto.
Ragazzo: Parlami allora di libertà ogni ora
finché io possa imparar cosa è un sogno
e una gioia.
Commuover mi fai o figlio e oserei dir...
Chi è là! Hai visto?
Rischiar mi fai di me la vita!
Ragazzo: Perdona padre la mia vocale.
Il tono alzai dimentico di tutto.
Troppa è la foga di saper di questo dono che celi in cuor.
Basta voi due o son sferzate!
Ragazzo: padre, un tremito io sento sulla pelle con goccia di sudor che dalla schiena discende!
È paura figlio, su calmati e taci.
Domani è di nuovo l'alba chissà se potrò insegnarti cos'è
(in un orecchio a bassa voce) la fuga.
Composta mercoledì 23 ottobre 2013
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