Dita bianche e affusolate,
palmi aperti, le mie mani.
Non ho nulla da portare
né da stringere o afferrare.
Posso porgerle per diletto
o i tasti rintoccar di netto.
Non possiedono le mie mani
ma storie e versi san creare.
Un computer ho per destriero
con esso vago sul tuo sentiero.
Bramo e spero! però son fiero.
Voglio dirti di quel giorno
che a capitolar fu il mondo.
Oppure del coraggio
che ho visto in un atterraggio.
Mani stanche son le tue.
Piene di oggetti e di bollette.
Grossolane o raffinate
accarezzano ore liete e
stringono forte i miei pensieri.
Sono nostri da quando leggi
anche se, mai mi pensi.
Invisibile io sono e
amo farti un dono.
Ho un sogno nel cassetto
altri due sotto il letto.
Storie belle, avvincenti,
allegre o seducenti.
Leggere è bello.
Scrivere è meglio.
Se arrossisci non riesco.
Vuoi sapere io chi sono?
Un artista, che scoperta!
Ora vado son di fretta.
prendi un libro, dammi retta.
Composta venerdì 22 novembre 2013
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