Zenza occhi
Ti guardai
senza occhi
Al garbo soltanto di bocca
perché conoscevo la strada, di
labbra già aperte
al'amore
Quel gusto che ad entrambi piaceva
un gioco curioso di mani, che più non
finiva
Ogni confine sgombravi, aprendo il tuo guscio sottile
come s'apre la nube più scura, al dolce
tepore del sole
Non ho consumato pensieri, a cercare parole, usate
dai grandi autori, ma quelle, dal suono gentile, trovate appese nel cuore
Ti ho vista smarrir la ragione, tra un
basso, e un alto di note, tra
gemiti e persi
tremori
Ti ho respirato il respiro
quando ti ho indifesa
Mentre in te mi
perdevo.
Composta mercoledì 11 dicembre 2013
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