La pigrizia, la ragione e il sapere
Incrocio sempre più spesso
e mi ci fermo volentieri,
la pigrizia del non pensare
e poi la ragione
buttata lì
su una panchina
dormiente
come un vecchio barbone
dal cattivo odore
rassegnato dai troppi no
e poi il sapere
il sapere che rende
meno sudici i sacchi a pelo
più pulite le elemosine
attutisce perfino il rumore
stridente, ferroso dei treni
che avvolge, di morbida tolleranza,
ogni gomitata.
Resto in compagnia,
non so se a malincuore
della pigrizia del non pensare.
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