A mio padre
Costellavi la mia anima
con dolce premura.
Ecco ora c'è un vuoto
il mio scudo è fiaccato
vivo disarmato
in un mondo ostile.
Nell'agonia tendevi la tua mano
sulle mie gote
bagnate da lacrime
e sfiorari la mia chioma
come per accudirmi
quando invece la morte ti stava braccando!
Quella mano tremante
linguaggio offeso del male inaspettato
io la stringevo,
e con l'altra massaggiavo
il tuo petto dolente!
La tua voce spenta
ma gli occhi vigili.
io leggevo la tua sofferenza
e nulla potevo
se non abbracciarti
e pregarti di non lasciarmi
in questo mondo
che tu stesso dicevi finito!
È giunse la fine della tua vita terrena
e il tuo spirito in Dio Riposa.
Nulla mai occuperà quel vuoto
si allarga come un cerchio
in uno stagno quando colpito
da un sasso.
Si allarga il dolore come il tempo
il ricordo impresso
del tuo amore
allevia il mio dolore!
Riposa padre
un giorno sarò di nuovo con te!
Composta domenica 26 gennaio 2014
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