L'arte suprema
Il primo giorno dell'atto creativo
sul buio delle tenebre dell'abisso,
con la materia informe vagante al caso,
il Supremo Sol profferì sia luce
e luce fu in questo immenso caos.
Nel secondo giorno creativo
l'Eccelso Fattor separò la distesa
celeste dall'azzurro marino
donde emerse l'asciutto
della crosta terreste e così
con cieli e mari fu terzo giorno.
Con le erbe a far semenza
originò la vita vegetativa
e, con prati verdeggianti, alberi
fruttificanti, fiori variopinti
dai profumi inebrianti, d'emblée
fu vegetazione lussureggiante.
Nel quarto giorno il Supremo Autor
dipinse il firmamento con la luna
e tante stelle e alla maggiore
ordinò di presiedere al giorno
e di scandire il tempo negli anni
con l'alternanza delle stagioni.
Al tiepido calor dei raggi solari
di poi all'alba del quinto giorno
vide luce anche la vita animale
con schiere di pesci sfavillanti
nei riverberi marini delle acque
cristalline e, con volo pindarico,
dal blu marino all'azzurrino
stormi di uccelli dalle piume
colorate a volteggiar nei cieli
con l'armonia e la sinfonia
delle loro dolci melodie.
Siam così giunti al sesto giorno e,
dopo mare e cielo, anche la terra
si animò di ogni specie di animali
dai rettili striscianti ai ruminanti,
dal lupo ululante alla pecora belante
fin al pianto dell'asino ragliante.
Il Supremo Amor infin
a sigillo della sua arte suprema
formò l'uomo dalla polvere della terra,
gli soffiò nelle narici un alito vitale
e l'uomo divenne un'anima vivente
a sua immagine e somiglianza.
Ultimato l'atto creativo,
il Creatore si riposò,
benedisse il settimo giorno
e lo santificò dopo tante mirabilia.
dal libro "Il pilota dell'anima" di Francesco Andrea Maiello
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