il cuore perduto

guardo svogliato le immagini di un film,
la mano gratta distratta il telecomando.
Sento il rumore dell'acqua nella doccia,
scorre sul corpo che ho sporcato stasera.
Annuso le mani
che prima profumavano di lei
adesso puzzano di vecchia storia
durata un'ora.
Strano concetto
che ho maturato
del tempo dell'amore.
Come se fossero
le fasi di una vita a due.
All'inizio ti distendi
alla fine non ti lasci,
ti alzi dal letto ed è finita.
Non mi domando
perché abbia accettato,
si sia spogliata.
Forse mi ha amato,
almeno per mezz'ora.
Ho solo fretta che se ne vada,
che porti via il suo corpo,
le parole dette,
l'intero fatto.
Per ritornare in me
dovrò domani
non ospitare qualcuno in casa mia,
ma suonare a quel campanello,
entrare in quella casa
dove dopo un'ora,
prima di andarmene,
tolgo dal portafogli il suo "dovuto",
incasso il
"ciao tesoro è stato bello, torna presto se vuoi sei sempre il benvenuto".
E mentre lei lo dice
osservo il portafogli
e penso che sia lui il vero benvenuto.
Composta lunedì 17 febbraio 2014

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