Il Sole
Sono entrato nella piazza
curvo sotto il peso
che portavo ben chiuso sulle spalle:
la gente ronzava come sempre
ed io ho detto: eccovi!
Eccovi il sole,
non ve l'aspettavate da me!
Ho lasciato cadere quella palla
infuocata di meraviglia
proprio lì, ai miei piedi.
Tutti si coprivano il volto,
abbassavano lo sguardo
urlavano come impazziti.
Spegni quella maledetta luce!
Ben presto la piazza era vuota
solo il vento brontolava nel candore.
Le persone, tutte, chi qua chi là
s'erano rifugiate nelle stalle
nei bunker antiatomici
nelle cave delle miniere
ovunque fosse buio.
Abbandonai il sole e le seguii
dentro uno scantinato sudicio
immondo d'odori di
sudore e lacca e fiati gravi
e deodoranti e merda e paura.
Allungai le mani per farmi spazio
e sentii le forme cadenti
dei corpi compressi nell'oscurità,
m'appoggiai al ventre obeso
di una vecchia donna
che si strinse al muro bestemmiando
e finalmente ero calmo
finalmente sicuro
finalmente a casa.
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