Mi accarezza la mano il ricordo
delle sue labbra sulla mia pelle
al confine tra l'essere già donna
e ancora un poco bambina.
È il mistero che ci imprigiona vivi,
presenti in questo lampo di tempo
improvviso e ininterrotto, che fiorisce
di primavera sbocciata dal ventre
spoglio dei nostri intimi gesti futuri.
Attendo e intanto accarezzo le corde
di un'anima nuova, che veste di luce
parole decadute in un tempo indefinito
prima della tua venuta a consolarmi.
Composta domenica 23 marzo 2014
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