Ipocrisia
Un vento glaciale
continua a soffiare
sul mio debole corpo,
la mia anima stanca
dall’interminabile cammino
aspira soltanto un po’ di tepore
che almeno riscaldi
quel suo malinconico cuore.
Il mio desiderio
non è così esagerato,
ma nella realtà
in cui tuttora vivo
rimane un sogno
al limite dell’utopia.
La gente che mi circonda
vuole apparire gentile,
di proposito confondendo
il nuovo galateo del millennio
con banali dichiarazioni d’affetto
come autentiche espressioni
dello spirito evoluto.
Non si riesce a mentire
a un essere sensibile,
con il dovuto tempo
capirà la tua essenza,
quella che nascondi
persino a te stesso:
il male può presentarsi
con un bel vestito
e un dolce sorriso,
ma un’anima pura
lo vedrà nei suoi occhi
quali dei due signori
è il suo vero sovrano.
L’ipocrisia velata,
per non dire malefica,
di troppi credenti,
mi ferisce profondamente:
quanti fedeli di Dio
nel mio tormentato percorso
devo ancora incontrare...
cristiani che si sono macchiati
d’innegabili spergiuri,
promettendo affetto eterno
per poi rinnegarlo
in un secondo tempo
senza un minimo rimorso.
Non sto scrivendo
queste tragiche parole
per vendicarmi di torti subiti,
non è mai stato il mio stile
comportami male con nessuno,
in questo mio lirico sfogo
vorrei solamente capire
perché mi tocca camminare
in questo inferno terreste
tra numerose anime nere,
incarnando di nuovo
un angelo caduto,
invece di volare
nell’alto del cielo
insieme,
con altre anime gentili,
per sciogliere quel gelo
dall' anima
con la Luce
dell' Amore!
Composta mercoledì 16 aprile 2014
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