Canto dei sotterranei
La pioggia è la mia casa
la pioggia giunge su piedi di fata
potrebbe danzare insieme a me
se non fossi già in viaggio
per la foresta splendente.
La pioggia è il confetto
di chi non ha casa
la pioggia è la musica per noi
che non entriamo a teatro
è il raffreddore cromatico dello studente svogliato.
Nettuno e Mercurio le hanno chieste in sposa
due sorelle di tela cerata rammendano
perciò alla mia destra
instancabili come colomba e rondine
sole assieme alla loro festa.
La pioggia è un quadro raro
un desiderio che costa la treccia alla debuttante
le foglie diventano bianche
coraggiosamente mostrano la loro anima più viva
la pioggia ha redento di rosa e d'arancio il tramonto.
Passa il cane ridendo
si sbellica il violinista gioviale
la pulce ha un occhio sveglio
e l'altro no
ed è seduta come al solito al posto sbagliato.
La pioggia è il canto dei sotterranei
divide la rabbia dalla povertà
la madre alcoolizzata dalla poesia
la pioggia scrive capolavori di gessetto stanotte
sulle scarpe di ballerine povere.
Composta martedì 29 aprile 2014
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