Rimembranze
Ricordi mi chiedesti
le parole e i misteri che
la vita dietro un velo adombra
come la palude copre il fondo della
terra e romba nell'argentea notte d'aprile
sonnolenta,
e da li vaga qualche odore
dissepolto e lontano,
di lacrime pungenti
e scolorite andate primavere
in cui il ricordo indugia,
tra la pioggia e la luce schiusa
che il tuo cuore sordo intese.
Sorridi e vieni a bere
questa poca acqua di pienezza,
oggi dimenticando ieri
vola come allegra vola l'upupa,
il tuo sorriso è un aprir di
tende che l'anima assapora,
il tuo sorriso è un fremito
improvviso che a svegliato
rossi papaveri inattesi!
Il giardino so ch'è assente,
ma tornerà desto, fosforescente
di lantane e gigli che coglierai
per le tue stanze chiuse, risentirai
quell'odore forte che la sete
placa e illude di un
risorgimento al cuore che va
cercando cure. Su vieni, lasciati
portare dalle mie mani,
lascia che sia il tuo sospiro ad
adornare il mio antico male,
come sgorga l'acqua piovana
sulle conche arse che mirano
gli astri e li disseta, vuole il tuo
cuore dissetarmi ora della sete
mortale. Cessa di guardarmi,
volgi le tue labbra viola alle
mie increspate e baciami.
Composta venerdì 14 febbraio 2014
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