Scritta da: Sandro Spallino

Molli silenti ore

Mi eri troppo piaciuta
sui colli fronzuti d'erba
Che odono l'oblio lento di mare
che l'anime fa placare.
Nell'ore molli come l'ostia
sui rovi solitari e crespi tacita l'estate,
camminavi e sorridere ti fu facile
e ascoltare il suono del mondo
tanto che il tuo pallore divenne vermiglio
come gelsi luccicanti di fulgore solare,
bella più che mai, mai così ti vidi!

Se sorridi tu che di rado lo fai,
la terra fiorisce d'improvviso,
la sera soffia sui granai galoppanti
ed è festa per le verdi campagne.
Dammi la tua mano chiara fresca di fontana
E allieta la mia casa
Li dove estua nera l'uva
arrampicata e la notte si adagia.

Dondolano i tuoi capelli castani
Per l'aria vive e si dilata il sogno che regala.
Vieni, usciamo, so che hai
l'anima ingombra!
Vieni tra le ristoppie a
scoprire un eremo tulipano,
non ti negare, ti sembrerà l'aprire,
un dolce rinsavire in petto
un vivere tra l'argento
lontano dal tempo andato,
vieni a camminare sul
tramonto infuocato.

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