Il vagito di mio nipote
Appena nato
dal grembo strappato
ebbi un vagito urlato
ma poi d'incanto
in un abbaglio di luce
mi acquietò una voce.
Eri tu,
dolce neonatologa,
che mi visitavi
ma tanto mi rivoltavi
e già tra me pensavo...
dammi tempo
e per natio desio,
appena più grande,
ti strapazzerò io
con rime baciate,
atavica mania
di fare poesia,
perché la tua dolcezza
è un fiore
che inebria le menti
e intenerisce i cuori,
ingelosisce le mamme
e invaghisce i papà
ma fa tanto ammattire
quel brontolone di mio nonno.
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