Sorridi
Sorridi!
Sconforto sulla faccia rugosa,
Dalla magrezza imbarazzante,
Dove fame nutre il corpo,
Occhi ancor vispi in un'infelice parvenza,
Di speranza.
Sorridi!
Con la mano
Protratta in avanti,
Che veterano ebano raggrinzito pare,
Voce dell'indigenza,
Che invoca pietà e carità.
Sorridi!
Sotto gli abiti sciupati dal tempo,
Cuore che picchia lento,
La fiacchezza della mancanza,
Offusca la vigoria scomparsa,
Nella riarsa terra da cui provieni.
Sorridi!
In quella bocca senza cura,
Macchiata e inferma,
Dalla trascuratezza.
Sorridi!
Una supplica, una richiesta,
Una preghiera guidata dal bisogno,
In ginocchio resti,
Tra i viandanti indaffarati.
Mi fermo, ti scruto e penso.
Sorridi!
Tu che riso dovresti mutare in pianto,
Mentre chi vive tra gli averi,
Piange inappagato e mal contento.
Tu sei forte Signora della privazione,
Molto più forte dell'inedia
E della mestizia stessa.
Angela Mori.
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