Scritta da: Carlo Peparello

Liberes fatal

Smetto di respirare perché è l'anima ad alimentarsi
Sfoggia ali e leggerezza
Chiarore dell'alba e luminescenza di un mare al tramonto
Si ciba di vento e di umore
di spazio infinito e di cosmo
Non può portarmi con se finché sono sveglio
finché la mia mente è attaccata alla materia
mi scrollo di dosso ricchezza e povertà
rancore e sufficienza
pena e fatica
Non sono queste le pietre che compongono il mio sentiero
Posso raggiungere qualsiasi meta semplicemente pensando
Che i sogni diventino la mia bussola
Il desiderio il mio riparo
I ricordi il mio diario
Che io possa raccontare, un giorno, di limiti infranti
di pericoli sconfessati
di una libertà della quale ignoravo l'immensità.
Composta giovedì 4 settembre 2014

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