Ciò che Caino compie.
Dolore sul volto scavato e orbo,
gelo nell'anima trafitta
deturpata della bellezza
che fu l'anello della tua fierezza
sconfitta da vili mani onnipotenti
dell'uomo padrone e schiavo di se stesso
dei suoi infimi istinti di bestia feroce, inferiore
alla dea che ha bendato per annientare
la sua presenza che lui non più indossava.
Cosa poteva renderlo ancora più forte?
Cosa lui non possedeva?
L'anima che gli occhi parlavano
dell'innocenza dipinta e statuaria
sul lungo collo di gazzella
di donna inerme e altera,
senza parola, senza volto ai suoi occhi
di maschio prepotente che s'arroga il diritto
di acidificare l'intelaiatura
di quel ricamo della natura.
Distruggere se non si può possedere
di nessuna se non sua,
punita se ha guardato oltre se stesso
e in un istante si cancella il volto, l'anima
deturpandola a vita, ma quell'occhio cieco
dà la vista al mondo del tuo orrore
del tuo non essere uomo.
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