Più in là
Nei deserti di pietra del mio rosso rosso cuore
dentro un sogno insanguinato c'è un amore che piange
l'abbandono. Con la colpa per tutore tutto stagna
nella notte del rumore: volontà, passione, pensiero...
Errore, anche. Tutto è chiuso sotto il velo del rimorso
che confonde il desiderio, tutto sommerso.
C'è un popolo di carta che si fuma la speranza
nell'attesa dell'Eroe Frantume, che già s'è perso
tra l'oblio e l'insicurezza, unico velo,
forse, che squarciare non sa. Arriverà?
C'è bisogno davvero di lui, per sentire
le lacrime? Per ascoltare le sue disobbedienze,
quel capriccio di saggezza e umanità.
C'è un ciuccio strappato tra la polvere ed il sole
dove dormono i varani. Dove il vento
sferza la vita e fa bruciare le ferite.
Ma il male non è il sangue, il male sta più in là.
Composta giovedì 22 giugno 2006
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