Scritta da: Luigi Berti

Solitudine

In pieno centro di un paese,
di gran turismo e grandi spese,
dove la gente è ammassata
sui marciapiedi e in passeggiata.

Svolto lo sguardo quasi per caso,
al terzo piano di un edificio,
sopra la soglia di una finestra
vedo una vecchia che si lamenta.

Rimango immobile e pietrificato
da quelle urla da disperata,
altre persone passano di lì
ma fanno finta di non sentire.

Loro hanno soldi solo per spendere
e se ne fregano della povera gente,
pensano soltanto a fare spese
e a divertirsi in questo paese.

Solo un prete che stava passando
e mi vide che la stavo osservando,
aveva un sorriso sulle sue labbra,
molto sforzato quasi per rabbia,

come se lui avesse già visto,
quella scena molte altre volte
e per questo fosse rimasto,
un po' troppo indifferente.

Mi si avvicina e mi spiega allora,
che quella vecchia è malata e sola
e dopo avermi detto queste poche parole,
era già sparito come le altre persone.

Sono rimasto solo io e quella vecchia,
ma con un pensiero dentro la testa,
in che mondo stiamo vivendo,
se non si aiuta chi sta soffrendo.

La morale di questa storia
è che quando saremo vecchi,
noi in un deserto o noi fra la gente,
saremo sempre soli ugualmente.
Composta venerdì 15 gennaio 1988

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    Scritta da: Luigi Berti

    Commenti

    1
    postato da , il
    Mi hai sconvolto, con la poesia "Solitudine".E' troppo franca, troppo sentita, troppo vera.Quanti vacchi, che hanno speso la vita ad aiutare, sono soli e disperati.Ti stimo.

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