Amerò le stelle se luminar sapranno la via
Amerò le stelle se luminar sapranno la via.
Non tradir posso il core puro e lo passo mio fiero.
Potrò soltanto proferir parola quando dal seno mio dove giaccio, tornerà l'aurora.
È pace che spero risplenda il mio sguardo.
Sorriderti posso se speme e desio son volontà e fierezza di popolo unito.
Il core mio si posa fra i piani e i colli e nuota nel mare più a sud dell'Italia.
Come un raggio di sole l'abbraccia e lo stringe piangendo nel silenzio che prega un miracolo novo.
Libertà si eleva come un eco fra gli anfratti e dove il mondo spiana e trova posto l'aere e l'azzurro cielo.
Terra italica, su te veglio e canto questi miei versi soavi.
Acqua, aere, mare, foco sieno forza che vinca il male in ogni loco.
Nessuno tema il fronteggiar l'allocco.
Uniti vinceremo la guerra d'ogni tempo.
Tuoneranno i cieli e si smuoverà la terra in nome di codesta nazione piegata dall'ipocrisia e dalla malvagità dell'umane genti.
Nessuno osteggi l'italico suolo e risparmi il suo popolo dall'avverso destino.
Fermo è l'omo dal dolore vinto!
getta la sciabola e si inginocchia convinto.
Un Dio di gloria gli ferma la mano
riposa e indietreggia poi a casa ritorna
È sconfitta che brucia la pelle
È dolore che arma il ribelle
È consolante carezza che Dio gli concede.
Composta venerdì 6 febbraio 2015
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