Memorie
Vivo bloccato da cinghie invisibili
su un letto che è un cardo isolato
nella stanza deserta;
dalla finestra filtra la luce del primo mattino
è già giorno?
La luce ambrata
si diffonde sulle pareti,
ricoprendole d'oro;
la polvere volteggia cheta nella stanza
ricordandomi che oramai
da troppo tempo non vi entra più nessuno.
Dove sei?
La stanza vuota mi spaventa:
è una fauce spalancata
vorace paziente.
Non ricordi?
Le nostre intere giornate passate qui
a fare il nulla
a godere della presenza l'uno dell'altra
senza artifizi insieme
noi;
e i nostri occhi intrappolati
in una gabbia di bugie e false speranze
volano le mie memorie.
Ma tu non ricordi.
Ora sei altrove
e non pensi a me
i tuoi occhi perduti nella nebbia;
sono solo, io
perduto nella vastità di una stanza
troppo grande per me
smarrito svuotato deluso.
Forse un giorno
anche il tuo cielo si squarcerà
e tuoni e fulmini si abbatteranno su di te;
forse ti rifugerai anche tu in una stanza.
Forse allora ricorderai;
ma io sarò già morto.
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