Scritta da: Rosita Matera

L'uomo che sei

C'erano semi da seminare. "Ci penserà il vento" pensò il contadino.
Ma il vento, quel giorno, non giunse puntuale
e i semi caddero nell'indifferenza.

C'erano braccia da afferrare nella stazione dei dimenticati.
"Ci penserà il prossimo che passa per caso" pensò il viandante.
Ma il prossimo, quel giorno, non giunse puntuale
e le braccia caddero nella miseria.

C'era un cuore di donna da riempire, di gioia, d'amore, di vita vera.
"Ci penserà un altro, non io" pensò il vigliacco.
Ma l'altro uomo, quel giorno, non giunse puntuale
e la donna cadde in una lacrima immensa.

C'erano un bambino da educare,
da forgiare bene come vaso d'argilla.
"Ci penserà il maestro che incontra" pensò l'egoista che aveva da fare.
Ma il maestro non giunse puntuale e il bambino divenne un uomo brutale.

Ma un giorno, un uomo vide i semi da seminare.
"Ci penserò io" disse a se stesso
alzando subito la manica al cuore.

E quel giorno giunse puntuale
e i semi crebbero all'infinito.
Poi quell'uomo, soddisfatto di questo,
afferrò le braccia dei dimenticati.
"Ci penserò io che passo per caso" pensò aprendo la propria mano.

E quel giorno giunse puntuale,
e quelle braccia crebbero e costruirono il mondo.
Poi quell'uomo incontrò la donna
caduta sola nella sua lacrima.
"Ci penserò io che amo senza chiedere nulla".
E quel giorno giunse puntuale,
e la donna fiorì nel suo sogno d'amore.
Quell'uomo incontrò il bambino
da forgiare come vaso d'argilla.
"Ci penserò io", affermò sorridendo,
e il bambino diventò un uomo vero.

Quell'uomo ora non è lontano
ed è a un passo tra il cielo e il cuore,
si muove in silenzio senza farsi notare,
è in ognuno di noi quando decide di amare.
Composta lunedì 23 marzo 2015

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