Volevo descrivere fiori

Volevo descrivere fiori
come gli occhi d'aprile
sottovoce sciogliendo le zolle
scrivevano righe di festa.
Sono entrato al profumo del sole
nel giardino, ho dipinto una rosa
ma le spine mi hanno ferito
ed ho pianto.
Ora corro notturno contro il tempo,
ti sento bussare mentre ascolto
la tua voce d'allora che mi segue
e parla col silenzio dietro il vetro
dove il tuo sguardo intatto è conservato.
Mi sgridano i contorni manomessi,
non aprono finestre all'orizzonte
al tocco serotino della sveglia
presa da sole placido dell'alba
col vento che lambiva i tuoi capelli
ed il sorriso fermo mentre piangi
guardando l'altro lato della piazza...
così nuotando insieme in questo sale
brucia le notti l'ultimo cuscino,
mentre le mani strette alla ringhiera
sotto il peso del vento
tirano il rettilineo
che fila dritto verso la frontiera.

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