Canto d'inverno
Al solco di un uscio deserto
ride un vecchio a una sedia vuota
dove putrida la polvere dimora
tempo passato per passare,
non vi è musica, solo lamento.
Poi canta,
e ride ancora.
Stride il vento alla serrata finestra
Che timida filtra la luce dello strazio sorto,
infame rivelatore delle lacere membra
appassite come un fiore ormai morto,
un nuovo inverno vi cadrà addosso
come un gelido sasso.
Al cupo bisbiglio del corvo spennato
singhiozza restio il canto,
del tenero ricordo d'amore svanito.
Composta mercoledì 27 maggio 2015
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