I cipressi che a Bolgheri
Sempre alti e schietti
sono i cipressi che a Bolgheri
van da San Guido in duplice filar.
Rinnovata emozione annulla il presente
e ricordi di giovinezza balzano prepotenti
sul vetro della mia vecchia auto,
sotto il sole caldo di Giugno.
Il maestrale soffia leggero tra le chiome,
forse stanche per l'usura del tempo
ma ancora solenni nella prospettiva,
come quando da bambina
furono al mio cospetto per la prima volta,
percorrendo le emozioni del poeta.
Cerco in alto i nidi dei rusignoli,
e il volo delle passere
e il profumo delle chiome,
ma c'è silenzio intorno
e solo polvere e sciatti cespugli.
Neppure i puledri allietano la vista
e i papaveri sono scomparsi
dai campi di grano, dove un asino bigio
rosicchiava un cardo rosso e turchino
Forse non è l'ora adatta, penso,
o forse tutto è cambiato
per effetto dell'umana negligenza
e la gaiezza dei cipressi è rimasta nel passato.
Composta domenica 7 giugno 2015
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