Cuspidi avvelenate

Mi manchi principessa
e sprofondo nelle buie
fondamenta del cuore
dove stelle prima amiche
non mi offrono alcun bagliore.
Come cuspidi avvelenate
le loro punte trafiggono la carne
scempio di dolore,
colano lacrime dal vermiglio colore.
Mi manchi principessa,
la mia anima gelida
non riesce più a soffocare
l'ululato disperato senza ore
mentre folletti allucinati
intingono un dito nel calamaio
del mio organo vitale,
tizzone ardente per scrivere
su un frammento di luna il tuo nome.
Mi manchi principessa,
liberami con dardi di fuoco
e fulmini di vento
da queste catene
che mi impediscono di volare.
Cercami e trovami
senza sapere né dove, né quando,
attraversa il mio ardere
e il mio celarmi
in candide ali d'angelo.
Accompagnami
sulla via di quel brivido infinito
che scuote e lacera,
per poi tornare ad essere
quiete apparente
di desiderio d'amore.
Composta domenica 21 giugno 2015

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