Insoliti ignoti

Duro mestiere
il mestiere degli eroi.
Quelli destinati a non morire mai,
neppure dopo morti.
Ad essere marmo scolpito
in piedi in mezzo ai giardinetti,
bersaglio di palloni e di piccioni,
o nelle piazze
in mezzo a traffico e bestemmie.
Sporchi di fumi di modernità,
graffiati da "ti amo"
e cretinate nuove o vecchie.
Oppure a stare appesi,
diventati quadri,
in una lunga galleria.
Ad osservare gente un po' distratta
che ne guarda uno ogni tanto
giusto per dire che c'è stata.
Un nome da citare
il giorno di una ricorrenza.
Magari messa su per fare un po' di folla.
Per scriverci qualcosa sul giornale
la mattina dopo.
"Ieri lui c'era e parlò alla folla plaudente".
Tenuti appena a mente sul momento
per poterli raccontare da chi vuol farli stare per forza dalla parte giusta,
cioè la sua.
Ridotti a piccoli
se sono stati grandi
o fatti grandi
anche se gente da niente.
Usati per distrarre,
per unire
o per dividere.
Tirati in ballo senza aver dato alcun permesso
da gente che spesso neppure se li fila.
Che attinge a piene mani dalla storia
solo perché sa
che non potranno mai smentire.
Così va
il dopo la fine degli eroi.
Composta domenica 6 settembre 2015

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