Sola
Acqua brulicante
lunga le scie calde
riposavi serena...
fresca e settembrina
prato rorido
strapazzato dal tempo
ospitavi il saccente...
re dei cretini
austero il suo ego
sorvolava sollazzato
mortificare la soave cortigiana...
"io sono il re e me la rido!"
Lei un giglio gentile
credeva nell'apice profonda passione
la freccia dell'ingiuria là passò...
morte negli occhi
il mistico fervore
voltar le spalle bramò
contro il cielo imprecò...
"maledetto sia l'impostore!"
Il peso delle colpe
mordeva l'essere,
la tristezza sazia del sorriso...
sola sarà il comandamento
io solitario vate
farò nascere con fantasia e sentimento
i miei toccanti versi...
la cura dell'anima tua posarsi...
dolcemente nel gemito seno
ove possa crescer con affetto
quel fior di mughetto...
sensibile come la bontà tua...
semplice come te.
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