Bensì sia il Dio del nulla e di nessuno
Gretto, il disprezzo del rispetto,
atto all'altrui diritto ad esternar semplici versi,
libera è la mano, di scrivere parole dettate, propriamente,
dall'anima, seppur la mente s'appresti a farle sue.
Sacro, nella sacralità del sentimento,
quel che l'amore adduce.
Indegno l'uomo, che venga sì chiamato,
che s'erge a giudice,
dalla fittizia cattedra del suo misero ignorare,
ad onorarsi del potere di decidere,
scindendo ciò che vale o che non vale.
Misero, sconosciuto al mio pensiero,
di volto privo,
seppur non d'arrogante presunzione,
tronfio di sé,
in quella presunzione d'osservator saccente,
carente nel pensiero e nello spirito.
Il nulla, abita in te,
ciononostante, senza ritegno,
vuoi imporre il tuo pensiero,
come fossi tu un dio,
bensì sia il Dio del nulla e di nessuno.
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