Ridere
La coscienza del tempo che passa
uno specchio che non mi guarda
il vuoto dentro che mi inghiotte
il sentirmi vero solo nella mia ombra di notte
Capire il senso di tutto
cercando le chiavi di quello scrigno
che da qualche parte è nascosto in me,
cercare in esso quella felicità,
vera e semplice,
che vive nel ridere singhiozzato di un neonato
Trovare invece ad aspettarmi
un baule sempre aperto,
pieno di urla disperate
di gabbiani non capiti.
E allora rido, rido... chiudo il baule e rido
Ma sono sorrisi disadorni
come nei quadri posti in soffitta
nel loro esistere stesso
la più profonda sconfitta.
Composta sabato 2 maggio 2015
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