Ad ali spiegate
T'arrovellavi la mente, senza posa,
su quei libri, china e pensierosa,
dentro la tua stanza sempre chiusa;
ed io m'inventavo qualche scusa
per distoglierti, per un momento,
da quello strenuo studio accurato,
di passione intriso e godimento.
Col tarlo d'avere bene studiato,
passasti tutto l'anno in fermento,
ma, dopo averlo a lungo aspettato,
fosti pronta a quell'appuntamento.
Conscia del valore, mai ostentato,
affrontasti ogni ispido argomento
con sagacia, acume e piglio attento;
e sostenesti, insieme allo sguardo,
a sangue freddo e dovuto riguardo,
con sicurezza, l'esame di stato,
meritandoti, ampiamente, il "100"!
Che soddisfazione mi hai dato!
E quanto sono fiero e contento!
Ma tu archiviasti tutto quanto,
essendo aliena dal complimento.
Sorniona e senza risentimento
verso i compagni senza vanto
(raccomandati e parassiti intendo),
gli ipocriti alieni ed i saccenti
e, bruscamente, gli insolenti!
E volgi altrove, già, lo sguardo,
teso verso il prossimo traguardo,
a scrutare l'ultimo orizzonte,
ben oltre l'ovvio e l'evidente.
Col tuo ingegno e col talento
e con quell'intuito illuminante,
svelerai il quid del trascendente?
O, tra i quanti dell'inconsistente,
oserai ai confini del transeunte?
Sonderai i meandri della mente
o la quintessenza del firmamento?
Saprai protenderti a così tanto?
O t'accontenterai, com'è nel tuo intento,
di scoprire i forzieri che andrai violando,
scavando la terra nel profondo?
Non so che farai, ma ti raccomando:
conta, sempre, su di te, soltanto!
E abbatti i muri che avrai di fronte!
Questo è l'auspicio che ti estendo,
ma senza sprone, ché sei già un portento!
Per questo sei fatta o per un altro mondo?
Composta sabato 21 luglio 2007
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