Solitario
Solitario, ti vedo giacere
in questa vasta collina,
temerario, come può spiegare le ali
chi non cammina?
Emerge dal cuore un'altra voragine,
precipiti tu, poi l'altra immagine.
Solitario, perché stai correndo?
Immaginario, è forse condanna questo tormento?
Ti vedo, mio frammento di luce,
si spegne il raggio e non il dolor truce,
quanto bramasti,
Io lo sapevo,
quante volte cadesti,
Io m'infrangevo.
Solitario, dove sono i tuoi occhi?
Frammentario, è forse macchia quello che tocchi?
Ti sfioro, mio frantume di cuore,
della mia statua sei adesso scultore,
perché lottasti,
Io ne ebbi cognizione,
perché fecero scempio di te,
Io mi sentivo maledizione.
Solitario, come sono le tue lacrime?
Sipario, è forse teatro il tuo parer esanime?
Solitario, ti vedo giacere
ancora in questa vasta collina,
avversario, come può morire di spada
chi ha vinto una spina?
Affiora dall'anima un lievissimo eco,
fremi tu, poi Io, teco.
Solitario, vuoi tu tentare ancora la sorte?
Ricorda: Non si danza con Vita se non si siede con Morte.
Composta sabato 7 dicembre 2013
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