Scritta da: Suffro

L'infanzia

Rimembro ancor memorie
di quel dolce tempo,
sereno e scherno,
con banal pene e vaste gioie,
ed un pensier m'è giunto,
che della fanciullezza
il candor è il miglior punto,
riparo dalla fredda brezza
che l'anima t'avvolge nel divenir maturo,
eremita in questa valle cruda,
ove vi era un prato puro,
e l'immaginazion illusa,
che ragion di gaiezza furon,
in quell'età ormai perduta.
Composta mercoledì 2 marzo 2016

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    Scritta da: Suffro
    Riferimento:
    Quera poesia descrive come, secondo me, l'innocenza e l'ingenuità dell'infanzia, ci permetteva di essere protetti dalla realtà più dura e misteriosa che concepiamo poi con il crescere. Appunto maturando si inizia a essere persi in una "valle cruda" ovvero senza immaginazione, spoglia e immersi nell'ignoto e nelle difficoltà, mentre prima vi era un "prato puro" immagine della fantasia e dell'innocenza dell'età fanciullesca che, seppur siano illusioni, ci davano totale serenità e purtroppo tale età non tornerà più.

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