La morte di un verso
Povero artista che ti nutri di poco,
il tuo pane è di carta, e d'inchiostro il tuo fuoco,
le tue mani operaie, come d'ape regina,
che la tua mente commossa, come piuma trascina.
Tu che vivi le notti nella vecchia soffitta
fra la luce soffusa al sapore di cera
e descrivi l'amore d'una dolce coscritta
con le lacrime a pioggia di una corta candela.
Tu che provi emozione, osservando fra i monti
i colori del cielo nei suoi mille tramonti
ed imbratti d'artista del tuo aspro pensiero
questo foglio di china del cui autore va fiero.
La morte non è che che la fine di un verso
soltanto un passaggio, per un nuovo universo
il brivido dentro, che qualcuno ha lasciato,
e a distanza di tempo, tu stesso hai trovato.
Composta martedì 5 aprile 2016
Leggi un'altra Poesia Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti