Caro autunno.
Come una bella statua di marmo tu stai fermo
come un albero spoglio di foglie e di frutti,
che con che con i tuoi triste viali ti apri alla mia vista.
Svolazzi di danze nel vento,
mentre le mie pupille ammirano colorate anche loro
quel bel dorato funesto e ammaliante bellezza.
Ed io mi impregno di te le membra inerti.
Aspetto di rivederti che mi appari proprio da quel viale;
così morente, ma così attraente
nel sentire i tuoi tacchi di giada luminescente,
avvicinarsi a me giorno per giorno ormai spento
come le morenti cascate trasportate dal vento dolcemente inclemente.
Caro autunno, il mio triste pensiero appartiene ormai a te in attesa...
che arrivi la primavera.
Composta domenica 1 gennaio 2012
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