La primavera di questo nostro tempo
non ha più occhi per lacrime di rugiada.
Ha solo il cuore pieno di speranza,
per ricordare i fiori dei nostri prati,
le carezze dei nostri genitori,
i sorrisi veri dei nostri figli,
dimenticando la gente che grida
contro un passato che non c'è più.
È passata anche questa luna piena
con le sue piogge del mese di marzo.
Forse vedremo passare i nostri giorni
scritti su volti senza più maschera.
Domani inizieremo lo stesso cammino
con nuovi occhi per illuminarlo
con le mani rivolte a un cielo di stelle
in un corpo adatto a nuovi orizzonti.
Non distruggeremo i nostri giorni
inseguendo stelle cadenti di agosto.
Costruiamo il nostro nuovo uomo
guardando il sole e le alte stelle.
Camminiamo insieme su questa terra
sia nei mesi estivi che d'inverno.
Siamo noi i fiori del celeste giardino:
la donna la rosa che profuma la vita
l'uomo la spina che la fa felice.
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