Non so cosa io sia o sembri
Non so cosa io sia o sembri
non mi congratulo con me stesso
né mi infirmo o mi confermo
appena mi riconosco
talvolta fuscello trasportato
dal vento sui pendii del tempo.
So, a mie spese, che il vivere
è un grattacapo da vertigini
e distinguere, se sei stato
fosti o diverrai è impresa
impossibile e avventata.
Senza orientamento si ondeggia
tra intrighi di supposizioni
con altri te stessi mai compresi.
Imperfetti o perfetti ci si declina
a secondo del momento
e il distinguersi nella chiarità
è solo l'ameno artificio
per raggirare un nulla opaco
che senza fisionomie ci ritrae.
Se ritrovi e fissi il verso
della tua vita svalutata
c'è sempre poi qualcuno
pronto a mostrarti il recto
e così tra conversioni
per riapprezzarti ti esamini;
ma il titolo non cambia
a seconda del contesto
e per la precarietà pregnante
non ci sono cure salvifiche
né le parole ancor dispongono
dell'obiettivo con cui scattare
l'istantanea che mostri integre
le luci, le ombre e i colori
dei paesaggi attraversati dal cuore.
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